Angelo Luca Iannò

Nato nel profondo Sud, come tanti destinato ad emigrare. La passione per la fotografia nasce per imitazione di un amico il cui padre scattava in analogico. La fortuna di avere un lavoro mi regala anche la possibilità di acquistare le mie due macchine fotografiche. Inizio a fotografare i paesaggi del mondo, per scoprire quasi subito che l’unico mondo che mi interessa è quello delle azioni umane.

Forèst

Agort. Agordo. Un paese sulle Dolomiti freddo dieci mesi all’anno.

Sotto il monte Agner vivono quasi 4000 abitanti. Gli agordini non hanno scelto di nascere ad Agordo. Alcuni hanno scelto di andare via, la maggior parte ha scelto di rimanere. Portano cognomi conosciuti nella valle, figli di chi ha posto le prime pietre per costruire il destino di un paese sperduto tra le montagne.

Da qualche anno fanno i conti con i Forést, gente proveniente da tutto il mondo, che fa fatica a capire una lingua sconosciuta e incomprensibile. I Forést non hanno deciso di vivere ad Agordo, è stata Agordo a decidere per loro, attirati qui, chi dalla fame, chi dalla fama di una fabbrica incastonata tra l’Agner e il Lastia di Framont.

È una vita di adattamento quella dei Forést. Chi non ha mai fatto i conti con l’inverno, quello vero, si accorge di doversi svegliare almeno un’ora prima per spalare il vicolo di casa prima di uscire. Chi non ha mai sentito il freddo, quello vero, si rende conto che non è possibile giocare a calcio sulla neve, che non è possibile fare yoga all’aperto. Chi è abituato ad avere un cinema in ogni quartiere, si rende conto che 30 km di strada sono tanti per guardare l’ultimo film di Sorrentino. Chi è abituato alle metro, ai regionali veloci, ai passanti, al car sharing, scopre che ad Agordo non c’è la neanche una stazione. Chi viene da fuori si rende subito conto che dovrà imparare una nuova lingua, che l’italiano molte volte è solo un accessorio.

È una vita di adattamento. Perché chi viene, la maggior parte delle volte, ha una storia d’amore nata in altri luoghi, inconsapevole e indifesa di fronte alla maledizione della Muda, una lunghissima galleria che segna il destino finale di ogni amore.


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